Panorama con resti di Guerra in Tonale

Un museo all'aperto del paesaggio fortificato del fronte del Tonale

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STORIA

Il Sistema Fortificato Del Tonale

La necessità di fortificare il Passo del Tonale, fin dai tempi antichi il più importante punto di passaggio fra le montagne del Trentino e le pianure lombarde, si pose con urgenza all´indomani della Seconda guerra d´indipendenza italiana, quando con il passaggio della Lombardia dall´Austria a casa Savoia il Trentino occidentale divenne confine meridionale dell´Impero austro-ungarico. Fu allora che ebbe inizio la storia della costruzione delle fortificazioni in alta Val di Sole, tutta racchiusa negli anni che vanno dal 1860 al periodo immediatamente precedente lo scoppio della Prima guerra mondiale. Mezzo secolo durante il quale le concezioni tattico-strategiche della difesa territoriale subiscono una decisa evoluzione, in senso soprattutto offensivo. Lo stesso mezzo secolo nel quale lo sviluppo della tecnica procede a ritmo vertiginoso, piegandosi spesso a strumento dell´aggressiva politica di potenza del moderno stato industriale. Dalla severa ma innocua mole del Forte Strino (1860-61), quasi un maniero che da un´altura domina le vie di transito, si arriva in crescendo alla tremenda capacità di fuoco del Forte Zaccarana - terminato nel 1913 - sinistra macchina da guerra affiorante dalle rocce, enorme corazza in calcestruzzo e cemento con pezzi di artiglieria di ultima generazione protetti da cupole girevoli in acciaio, testa di ponte anche per eventuali attacchi allo stato confinante. In mezzo, un´attività di fortificazione che negli anni alla vigilia della Prima guerra mondiale diventa febbrile: Forte Velon (1898-1900); Forte Barbadifiori a Peio (1906-08); Forte Pozzi Alti (1906-12); Forte Mero (1911-13). Queste opere permanenti furono affiancate da chilometri di trincee, camminamenti e linee telefoniche, ridotte, piazzole per artiglierie campali, villaggi militari e baraccamenti per il ricovero delle truppe, strade di accesso, teleferiche per il rifornimento degli avamposti in alta quota e tutta una serie di infrastrutture di supporto, con uno spiegamento di mezzi senza precedenti che incise pesantemente sul territorio. Nel 1915 tutto è pronto per l´evento tanto atteso e temuto, l´ingresso dell´Italia in guerra. Come sugli altri fronti, anche sulle montagne e sui ghiacciai del Tonale la Grande Guerra fu caratterizzata dalla tremenda forza d´urto dell´artiglieria, quasi un simbolo della tecnica che annichilisce l´uomo. Le fortezze assunsero dunque un ruolo fondamentale nei rapporti di forza. Tuttavia la loro staticità le esporrà a loro volta all´incessante fuoco avversario. Continuamente rimaneggiate, caddero sostanzialmente intatte in mano italiana nell´autunno 1918. Nel 1934, persa ogni funzione strategica, vennero cedute dal demanio militare al Comune di Vermiglio. A partire da questa data e fino al secondo dopoguerra divennero cave di pietra e miniere di metallo per i cosiddetti "recuperanti", fino ad essere ridotte ad ammassi di pietre affioranti da pascoli e abetaie come rovine archeologiche.

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